Coronavirus, aspettando il picco dell’epidemia
Ogni giorno, come un rito scaramantico al quale partecipa da remoto tutto il Paese, la Protezione Civile aggiorna i dati relativi alla pandemia Covid-19 in Italia.
Si sente parlare di positivi, nuovi positivi, contagiati, nuovi contagiati, guariti e morti. Storie e vicende di gente comune, anonima, finite loro malgrado nei bollettini statistici, condensate e distillate in cifre sulle quali aleggia, come un fantasma, il controverso e mai tanto invocato picco dei contagi. Parola che avrà un significato più chiaro e meno inquietante quando l’epidemia sarà al massimo della sua espansione e poi inizierà a scemare in maniera graduale.
Fra tutti questi termini e definizioni, si rischia di fare una certa confusione, tanto che alcuni affermano addirittura che il picco sia stato raggiunto nei giorni scorsi, ma purtroppo non è così.
Le definizioni della pandemia
Quando leggiamo i dati giornalieri della Protezione Civile, è doveroso fornire delle definizioni, per sgombrare il campo da equivoci: fra positivi e contagiati, ad esempio.
- Infetti (attualmente positivi): sono coloro che, ad una certa data , risultano positivi al tampone. In altre parole, si tratta di tutte quelle persone che convivono con il coronavirus;
- Nuovi infetti (nuovi attualmente positivi): si tratta dell’incremento giornaliero degli individui di cui sopra. Per dirla in termini matematici, i nuovi infetti rappresentano la derivata numerica degli infetti, ovvero si calcolano facendo la differenza fra gli infetti rilevati al giorno e quelli rilevati al giorno ;
- Contagiati : tutti coloro che hanno contratto il virus dall’inizio dell’epidemia;
- Nuovi contagiati : incremento giornaliero dei tamponi positivi, ovvero ancora la derivata numerica degli individui di cui sopra;
- Morti : persone decedute a causa del Covid-19;
- Guariti : persone negativizzate, ovvero persone che ad una certa data risultano negative al tampone, dopo aver convissuto per diversi giorni con la malattia;
- Suscettibili : persone sane che potrebbero contrarre il virus.
Da queste definizioni possiamo far luce su una relazione fondamentale: i contagiati non sono nient’altro che gli infetti, ai quali vanno sommati i morti e i guariti:
Detto in altri termini, contagiati e infetti non sono affatto sinonimi, indicano cose completamente diverse, ma legate tra loro.
Che significa “picco”?
A cosa si fa riferimento quando si parla di “picco”?
Il picco, innanzitutto, si riferisce alla curva degli infetti (o attualmente positivi), e non a quella dei contagiati. Per avere un’idea più precisa, riportiamo una rappresentazione del picco in questo grafico, ottenuto tramite il modello SIR.
Intuitivamente, il picco si raggiunge quando gli infetti iniziano a diminuire.
La domanda sorge spontanea: analizzando i dati che leggiamo ogni giorno, come possiamo capire se abbiamo raggiunto il picco?
La risposta è molto semplice, basta osservare il valore dei nuovi infetti.
Il picco, per definizione matematica, è un punto di massimo, ovvero un punto in cui non vi è incremento. Di conseguenza, il picco verrà raggiunto quando i nuovi infetti saranno circa zero.
Il picco è stato raggiunto in Italia?
No. Il picco in Italia purtroppo non è stato ancora raggiunto. Lo ricaviamo da questo grafico:
La curva rosa rappresenta i nuovi infetti. Come si può osservare, i valori oscillano ancora fra circa (venerdì 3 aprile) e i (sabato 4 aprile). Sono numeri ben lontani dallo zero, tanto desiderato.
Questo incremento giornaliero, quasi lineare, è dovuto in parte all’aumento del numero di tamponi effettuati. In questo modo, vengono inseriti fra gli infetti persone con sintomi lievi o che comunque non necessitano di ospedalizzazione.
L’analisi dei dati ci può dare, intanto, una prima risposta: il contagio sta rallentando, ma non è ancora in fase discendente; il picco è vicino, ma difficile prevedere quando sarà raggiunto.
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