Senza categoria

Il salmone fa bene? Sì, però…

Abbondante nei fiordi della Norvegia e nelle acque del Cile, del Canada, della Scozia e dell’Irlanda, il salmone è un pesce dalle straordinarie qualità nutritive, ma va consumato in maniera corretta.

Il salmone fresco contiene vitamine B e D, proteine, selenio (minerale utile alla prevenzione delle malattie cardiocircolatorie e dei tumori) e magnesio (oligoelemento, aiuta negli stati di stress).

Il salmone affumicato contiene in più due acidi grassi della serie omega-3, il DHA (acido docosaesaenoico) e l’EPA (acido eicosapentaenoico), che danno un minor rischio di malattie cardiache e altro ancora. Un esempio?

L’acido docosaesaenoico:

  • riduce il colesterolo e i trigliceridi.
  • ha potere antiossidante.
  • protegge il sistema nervoso centrale.
  • presenta capacità antiallergiche e antinfiammatorie.

Nel consigliare l’integrazione alimentare con DHA il medico curante deve escludere intolleranza all’alimento in questione e la possibile interazione con altri farmaci. Inoltre, deve considerare il suo effetto antitrombotico in pazienti che praticano terapia antiaggregante o antitrombotica e valutare bene il suo impiego durante la gravidanza, l’allattamento e nei primi anni di vita.

L’acido eicosapentaenoico, associato agli altri acidi grassi della serie omega-3, offre significativi benefici:

  • diminuisce l’infiammazione, secondo il National Institutes of Health degli Stati Uniti;
  • favorisce il corretto funzionamento del cuore;
  • è un valido aiuto nel trattamento delle malattie mentali (schizofrenia, depressione, disturbi della psiche e dell’umore).
Le vasche per l’allevamento intensivo dei salmoni in un fiordo norvegese (ph. © Andrey Armyagov/123RF.COM).
Ci sono però anche i contro

Nello scorso mese di giugno, un focolaio di contaminazione alimentare ha colpito cinque Paesi europei (Danimarca, Estonia, Finlandia, Svezia e Francia), causando cinque morti e almeno una ventina di intossicati per listeriosi.

Le autorità sanitarie, pur non demonizzandolo, avvertono però che il salmone affumicato può causare alcuni problemi:

  • Contiene una quantità di sodio molto elevata (quello fresco o cotto ne contiene molto di meno) e potrebbe essere alla base dell’aumento della pressione arteriosa.
  • Essendo spesso affumicato a freddo, potrebbe ancora contenere batteri nocivi (uccisi invece dalla cottura) e causare intossicazione alimentare.
  • Specie per questi motivi, non è considerato adeguato per la donna in gravidanza.
  • Alcuni studi scientifici accusano i cibi affumicati di essere cancerogeni, specie per lo stomaco; tali rischi derivano dalle tecniche di preparazione e dagli aromi ricchi di nitriti, impiegati per ottenere più rapidamente l’affumicatura. Gli alimenti affumicati sono anche tossici a causa dell’estratto di legno usato per la loro conservazione, dannoso per il DNA delle cellule umane.

In buona sostanza, se gradite il salmone affumicato, e proprio quello, compratelo da un negozio affidabile e consumatelo non oltre la data di scadenza, dopo averlo conservato ben refrigerato.

Se lo mangiate spesso, equilibrate il contenuto di sodio e inserite molta frutta e verdura nella vostra alimentazione quotidiana.