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Rete vietata: multa al pescatore sportivo

Nell’ambito delle attività di controllo finalizzate al contrasto della pesca illegale, i militari della Capitaneria di Porto di Gallipoli hanno sorpreso nei giorni scorsi un pescatore sportivo intento ad utilizzare un attrezzo da pesca non consentito nelle acque antistanti Santa Maria al Bagno (frazione del Comune di Nardò).

I militari avevano osservato un piccolo natante sottocosta, con due persone a bordo, che effettuavano attività di pesca con delle reti da posta. Intervenuti allo sbarco nel porticciolo di Santa Maria al Bagno, hanno contestato al trasgressore l’utilizzo di una rete da posta. La rete da posta (quella utilizzata è di circa 40 metri, posta poi sotto sequestro) è un attrezzo che non può essere detenuto da coloro che non sono abilitati ad esercitare la pesca professionale (la rete da posta, indipendentemente dalle sue dimensioni, è un attrezzo da pesca consentito solo per la pesca professionale, N.d.R.).

Al pescatore di frodo è stata comminata una sanzione di 2.000 euro.

Questa operazione, che dà continuità ai controlli svolti nel Compartimento marittimo di Gallipoli, s’inquadra in una mirata e sistematica attività di contrasto alla pesca di frodo e illecita commercializzazione del prodotto ittico in genere, che nel mese di febbraio ha portato al sequestro di 1.600 ricci e dell’attrezzatura utilizzata.

I controlli in mare e sul litorale sono stati intensificati al fine di conservare le risorse ittiche e, in generale, si invitano tutti i consumatori ad acquistare prodotti ittici di cui sia certificata la tracciabilità e per la quale sia comprensibile l’etichetta contenente le informazioni obbligatorie, in quanto l’acquisto degli stessi, da venditori non autorizzati, implica anche forti rischi per la salute oltre a favorire il depauperamento della fauna marina.

Santa Maria al Bagno, Nardò (ph. © Paolo Pisacane).