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Agro-alimentare: controlli a raffica dei NAS

Il piano di verifiche su scala nazionale è stato sovrapposto con i periodi di produzione stagionale della materia prima e rappresenta un’intensificazione dei controlli già condotti in regime ordinario nella restante parte dell’anno. Al riguardo, numerosi interventi sono stati eseguiti con modalità integrate, unitamente ai Carabinieri per la Tutela del Lavoro e dell’Arma territoriale, nonché con il supporto tecnico dell’Ispettorato Centrale per la Qualità e Repressione delle Frodi (ICQRF), al fine di approfondire con campionamenti e analisi mirate possibili situazioni di vino fittiziamente proposto con denominazioni con origine e qualità non possedute.

La finalità delle ispezioni è rivolta ad identificare e isolare eventuali operatori scorretti della filiera olearia e vinicola, a garanzia dell’affidabilità dei citati settori e della salute dei cittadini, svolgendo gli accertamenti anche presso aziende che importano e commerciano tali tipologie di prodotti da Paesi esteri. Complessivamente, i NAS hanno deferito alle Autorità giudiziarie 18 persone, sanzionato ulteriori 260 responsabili di attività di settore ed eseguito il sequestro di prodotti irregolari a base di vino e olio per un valore commerciale pari a 4 milioni di euro.

Di seguito il dettaglio delle operazioni per comparto.

Comparto vitivinicolo

Il servizio di controllo, rafforzato ad agosto in concomitanza con la vendemmia e la trasformazione dei prodotti vinosi, ha riguardato il contrasto di eventuali pratiche illecite di  vinificazione, la verifica della regolarità strutturale e gestionale delle aziende e delle attrezzature impiegate, l’esatta rendicontazione delle giacenze e la corretta applicazione dell’etichettatura e della tracciabilità.

Le ispezioni hanno consentito di rilevare episodi di frode e di propedeutiche condotte che ne potevano suggerire la futura commissione.

Infatti, tra le irregolarità è stata spesso appurata l’omessa tracciabilità dei prodotti e la mancata corrispondenza tra la giacenza fisica di vino/mosto nei vasi vinari e quella contabile, accertata dalla omessa compilazione nei previsti registri di cantina. La presenza di partite di prodotti di vinificazione non censite rappresenta un elemento strumentalmente idoneo al possibile impiego fraudolento in altre fasi di lavorazione della filiera.

Non mancano inoltre le strutture e gli impianti di lavorazione individuati in carenti condizioni igieniche e la detenzione, all’interno delle cantine, di zucchero, alcol e altre sostanze non consentite nella vinificazione, frequentemente associate a metodi vietati per aumentare la gradazione del vino.

In tale contesto operativo, le ispezioni sono state 655, delle quali 162 con esiti irregolari, contestando 10 violazioni penali e 248 amministrative per un totale di 210 mila euro di valore. Significativo il volume commerciale riscontrato irregolare, con la sospensione di 31 cantine e ditte di imbottigliamento e di logistica, a causa di gravi violazioni, ed il sequestro di un milione e 680 mila litri di mosto e vino sfuso o già imbottigliato, ritenuto non idoneo al consumo, per un ammontare di 3,6 milioni di euro.

 

 

Comparto oleario

Oltre alle verifiche della filiera vitivinicola, l’azione di controllo ha interessato il settore dell’olio prodotto dall’oliva, in particolare quello extravergine.

Il piano di interventi ispettivi è stato potenziato da ottobre, periodo di inizio della raccolta delle olive e del conferimento ai frantoi, anche se è opportuno evidenziare che gli accertamenti hanno riguardato tutta la catena produttiva e distributiva, inclusa la fase di importazione di olio estero e di successivo imbottigliamento, al fine di prevenire indebiti episodi di nazionalizzazione dell’olio.

Sono stati eseguiti 722 servizi ispettivi ad attori della filiera, accertando 110 situazioni di irregolarità presso altrettante aziende ed esercizi commerciali. Le 144 violazioni amministrative contestate, per un ammontare complessivo di 160 mila euro di sanzioni pecuniarie, sono essenzialmente riconducibili alla carente pulizia degli impianti e delle aree di lavorazione, alla loro scarsa manutenzione, nonchè all’omessa applicazione delle procedure di tracciabilità e di registrazione dell’olio prodotto. In alcuni casi il mancato inserimento dell’olio nei registri di produzione era direttamente collegato allo stato di abusività di alcuni frantoi. In questi casi e nelle situazioni igienicamente più compromesse, sono state sospese 15 attività ed eseguito il sequestro di oltre 31 mila litri di olio.

Proprio nella fase esecutiva del piano di controlli, il NAS di Firenze ha concluso un’indagine, svolta tra le provincia di Firenze e Foggia, che ha portato all’arresto di due persone e il deferimento di ulteriori 12 per i reati di frode in commercio, riciclaggio e ricettazione di ingenti quantità di olio di semi etichettato fraudolentemente come olio extravergine di oliva, destinato a rifornire operatori del settore alimentare (ristoranti, panifici e venditori all’ingrosso di alimenti). Le evidenze investigative hanno consentito di riscostruite un flusso commerciale di circa 50 tonnellate di olio sofisticato messo in circuito.