Senza categoria

Maxi sequestri in tutta Italia di sacchetti di plastica illegali

Operazione congiunta della Guardia di Finanza e dell’Arma dei Carabinieri, sull’intero territorio nazionale, presso i punti vendita e filiali in franchising di una nota catena di prodotti ittici surgelati per il contrasto all’utilizzo di sacchetti non a norma destinati a contenere, pesare e imballare prodotti sfusi venduti.

Gli accertamenti hanno interessato 97 esercizi commerciali e sono stati condotti dal personale della Guardia di Finanza e dai militari del Comando Unità Forestali Ambientali e Agroalimentari Carabinieri. In tutti i controlli è stata riscontrata la difformità delle buste in materiale plastico rispetto alla normativa vigente (mancata certificazione di biodegradabilità, compostabilità e rinnovabilità).

L’attività dei reparti ha permesso di individuare, in due casi, i centri di deposito e distribuzione verso i punti vendita del materiale in argomento.

Nel corso dell’operazione, i militari hanno comminato sanzioni amministrative per un importo di 460.000 euro e sequestrato circa 13.900 kg di materiale e circa 2.100.000 sacchetti di plastica.

Le violazioni amministrative hanno riguardato la commercializzazione, sia al dettaglio che all’ingrosso, delle buste monouso biodegradabili e compostabili (shopper) che devono essere conformi agli standard europei di ecocompatibilità.

Queste buste devono raggiungere in 180 giorni la percentuale minima del 90% di biodegradazione. Gli shopper vietati sono, invece, quelli in uso in passato, dotati di manici o bretelle con spessore inferiore ai 200 micron, se per uso alimentare, e 100 micron, se per uso non alimentare.

Il costo inferiore fino ad un decimo sul mercato delle buste ormai vietate rappresenta il motivo principale per cui ancora vengono acquistate e utilizzate illecitamente nei singoli punti vendita.

Molti di queste, riportanti la sigla HD-PE (high-density polyethylene) vengono indebitamente utilizzate per l’imballaggio di prodotti alimentari sfusi, andando così incontro all’applicazione di una sanzione amministrativa pari a cinquemila euro.