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Melanoma, tra rischi e prevenzione

Il melanoma è un tumore maligno della pelle e colpisce i melanociti, le cellule che producono la melanina, il pigmento dell’abbronzatura che protegge la pelle dai raggi solari. L’attenzione deve essere adeguata, perché l’incidenza dei melanomi è raddoppiata negli ultimi dieci anni. È raro nei bambini e interessa l’età vicina a 45-50 anni, ma negli ultimi decenni questa età si è abbassata.

In condizioni normali i melanociti formano i nei (nevi, nel linguaggio tecnico; mosche nel latte, in epoca barocca). Il melanoma può comparire su pelle integra oppure per degenerazione di nei presenti fin dall’infanzia oppure acquisiti.

Il melanoma interessa generalmente le persone tra i 30 e i 60 anni e sono più interessate le donne. I dermatologi ne hanno stilato i fattori di rischio:

  • Carnagione chiara.
  • Presenza di molti melanociti nella pelle.
  • Bassa capacità di abbronzarsi.
  • Familiarità per il melanoma,
  • Presenza di nei sospetti.

Tuttavia solo 40 su 100 persone che presentano tali fattori di rischio si ammalano di melanoma. Perciò è molto importante la prevenzione: evitare l’eccessiva esposizione alla luce solare e sottoporsi a monitoraggio presso lo specialista dermatologo nel caso si notino nei atipici (o li rilevi il proprio medico curante, in prima istanza). Difatti il melanoma guarisce nel 95% dei casi se scoperto in tempo ed eliminato con un semplice intervento chirurgico.

L’esposizione al sole, soprattutto nel periodo estivo, è sconsigliata nelle ore più calde del giorno, vale a dire tra le 11,00 e le 16,00 (ph. ©. schan/123rf.com).
Il sole va bene, ma non fate le lucertole

Ecco cosa consigliano i dermatologi a scopo preventivo e per evitare brutte sorprese:

  • Evitare di esporsi al sole, immobili come lucertole, nelle ore centrali del giorno (tra le 11,00 e le 16,00).
  • Usare sempre le creme solari.
  • Indossare vestiti, cappelli a falda larga e occhiali da sole.
  • Evitare lettini abbronzanti e lampade artificiali.
  • Usare un filtro solare sia per UVA che per UVB con un fattore di protezione di almeno 30 ogni giorno. Se si rimane all’aria aperta, fare uso di un filtro che resista all’acqua con fattore di protezione 50. Trenta minuti prima di uscire spalmare sull’intero corpo l’equivalente di due cucchiai di filtro solare. Ripetere l’operazione ogni due ore o dopo il bagno oppure dopo un’eccessiva sudorazione.
  • Evitare le scottature solari.
  • Controllare la pelle una volta al mese, soprattutto in corrispondenza di eventuali tatuaggi, che possono mascherare la trasformazione maligna di un neo.
  • Sottoporsi ad esame dermatologico una volta l’anno (mappatura dei nei).
  • Insospettirsi se un neo presenta: asimmetria nella forma; variazione di colore; circonferenza frastagliata; diametro maggiore di sei millimetri; evoluzione insolita con modifiche in poche settimane o mesi, o sanguinamento.

Per quanto riguarda i sintomi, ecco quelli segnalati dall’Associazione italiana per la ricerca contro il cancro (AIRC), precisando che, prima di tutto, il principale referente deve essere il proprio medico curante.

L’ABCDE dei nei sospetti

Il segno principale del melanoma cutaneo è il cambiamento nell’aspetto di un neo o la comparsa di uno nuovo. Le caratteristiche di un neo che possono indicare l’insorgenza di un melanoma sono riassunte nella sigla ABCDE:

  • A come asimmetria nella forma (un neo benigno è generalmente circolare o comunque tondeggiante, un melanoma è più irregolare);
  • B come bordi irregolari e indistinti;
  • C come colore variabile (ovvero con sfumature diverse all’interno del neo stesso);
  • D come dimensioni in aumento, sia in larghezza sia in spessore;
  • E come evoluzione del neo che, in un tempo piuttosto breve, mostra cambiamenti di aspetto.

Altri campanelli d’allarme che devono essere valutati dal medico curante sono un neo che sanguina, che dà prurito o è circondato da un nodulo o da un’area arrossata.

 

Bibliografia

www.airc.it

www.humanitas.it